Le loro statue sono l’incontro tra l’eccentrica fantasia e l’ingegneria più audace, tra il desiderio di provocare stupore e quello di sfidare le leggi della fisica, sono l’incontro di diverse culture, tra il misticismo indiano e la razionalità occidentale; sono il racconto di tanti viaggi fatti e sognati, sono sfide alla razionalità e un invito a guardare il mondo da un altro punto di vista.
Vedendo per la prima volta I Mattacchioni volanti, penserete quello che abbiamo pensato tutti: di aver visto male, che c’è sfuggito qualcosa, o che quel vino a pranzo era proprio un po’troppo pesante. E invece no, avete visto bene, c’è un attore sospeso a mezz’aria e non lo potete spiegare alla vostra razionalità. Tutti i passanti si fermano, tutti vogliono capire, tutti credono di aver capito e ìspiegano al vicino dove sta il trucco. Loro, I Mattacchioni volanti, si fanno delle gran risate a casa quando raccontano tutte le bizzarre congetture del loro pubblico.
Ed è proprio questo il bello: provocare stupore e spaesamento, suscitare domande e, certo, tanto divertimento. Le applicazioni viventi, come le definiscono loro “senza saper bene cosa siano”sono davvero stupefacenti e attragono ogni tipo di pubblico, tra comicità e mistero.
L’attore può o meno interagire con il pubblico a seconda delle esigenze, distribuendo perle di saggezza, aforismi su varie tematiche. Qualche esempio : “La felicità non è fare ciò che si vuole ma volere tutto ciò che si fa”, “ L’amore non fa ruotare il mondo ma rende la rotazione piacevole” e così via.
Con le loro incredibili performance hanno partecipato a tutti i più grandi festival Italini e a numerosi festival esteri, esibendosi in Germania, Austria, Romania ( all‘International theater festival) ma anche in Kuwait, Dubai, Croazia, Slovenia. In fondo tutto è nato dal mondo dei viaggi, dalla magia che nasce quando si rinuncia alla sicurezza di ciò che si conosce e ci si espone al Mondo, con la volontà di crescere, di imparare, di fare della propria vita un capolavoro…che è poi l’essenza dell’arte di strada.
Tra le loro statue:
Eu@genio-il genio europeo
Il sidecar indiano.
La sostenibile leggerezza dell’essere (in diverse versioni, tra cui quella natalizia)
